Oltre i limiti del corpo
Quando la Sri Isopanisad
definisce il Signore Supremo: "Colui che è il più grande di tutti, il non
incarnato e onnisciente", mette in rilievo la differenza che esiste fra
noi e Dio. Io sono incarnato, perciò il mio corpo è distinto da me. Quando
lascio questo corpo, esso diventa polvere. Come dice la Bibbia: "Polvere sei e in polvere ritornerai”. Ma io non
sono polvere; sono un'anima spirituale. Perciò quel "tu" si riferisce
al corpo.
Krsna comunque non è incarnato. Questo
significa che non c'è differenza fra il Suo corpo e la Sua anima. In altre
parole, Egli è puro spirito. Perciò Egli non cambia corpo. E poiché Egli non
cambia corpo, è onnisciente - Egli ricorda tutto. Noi invece cambiamo corpo e
dimentichiamo ciò che è successo nella vita passata. Abbiamo dimenticato chi
eravamo, proprio come quando dormiamo dimentichiamo il nostro corpo e tutto
ciò che ci circonda. Il corpo si stanca e riposa, diventa inattivo. In
contrasto, nel mondo dei sogni, io lavoro, vado qua e là, volo, creo un altro
corpo, un altro ambiente. Questo noi lo sperimentiamo ogni notte. Non è
difficile da capire.
Analogamente in ogni vita, ci creiamo una
situazione diversa. In questa vita posso pensare di essere un indiano, ma nella
prossima vita, comunque, potrei non essere indiano, potrei essere americano.
Ma anche se divento un americano potrei non essere un uomo, potrei essere una
mucca o un toro. E quindi sarei mandato in un mattatoio. Queste sono le
difficoltà.
Il problema è che cambiamo continuamente corpo,
vita dopo vita. È un problema serio. Non abbiamo una posizione stabile; non
sappiamo in quale delle 8.400.000 specie ci troveremo a
vivere: Ma c'è una soluzione: se in un modo o nell'altro una persona sviluppa
la pura coscienza di Krsna, ritornerà da Krsna al momento della morte, e allora
non dovrà accettare un altro corpo materiale. Otterrà invece un corpo
spirituale simile a quello di Krsna, pieno di eternità, conoscenza e felicità.
Perciò dovremmo cominciare a praticare la coscienza di Krsna molto seriamente,
senza alcuna deviazione. Non dovremmo pensare che la coscienza di Krsna sia
una specie di moda. No, è la funzione più importante di ogni
essere umano. La vita umana è destinata soltanto allo sviluppo della coscienza
di Krsna. In verità non c'è altro da fare.
Sfortunatamente, però, la gente di questa
civiltà moderna ha creato tanti altri impegni, tanto da dimenticare la coscienza
di Krsna. Questo è ciò che si chiama maya, o illusione. Per questo
tutti stanno dimenticando il loro vero impegno; e i capi ciechi e mascalzoni
stanno guidando tutti verso l'inferno. Essi sono soltanto false guide. Alla
gente non piace accettare alcuna autorità, eppure hanno accettato questi
mascalzoni come guide e sono stati fuorviati. In questo modo sia i capi
farabutti sia i loro sfortunati seguaci rimangono legati dalle rigide leggi
della natura materiale.
Perciò, se in un modo o nell'altro si viene a
contatto con Krsna, si dovrebbe
praticare seriamente il metodo della coscienza di Krsna e stringere forte a
sé i piedi di loto del Signore. Se ci
aggrappiamo saldamente ai piedi di loto di Krsna, maya non potrà nuocerci.
Educazione materiale e spirituale
La Sri Isopanisad
afferma: "Coloro che si
dedicano ad attività materiali, sprofondano nelle più oscure tenebre dell'ignoranza”.
Ci sono due specie di educazione, materiale e spirituale. L'educazione
materiale è chiamata jada-vidyà.
Jada significa "ciò che
non può muoversi", cioè la materia. Lo spirito può muoversi. Il nostro corpo è una combinazione di materia e
spirito. Finché c'è lo spirito all'interno, il corpo si muove. La giacca e il
pantalone di un uomo, per esempio, si muovono soltanto finché c'è un uomo che
li indossa. Sembrerebbe che la giacca e i pantaloni si muovano da soli, ma in
effetti, è il corpo che li fa muovere. Similmente, questo corpo si muove perché
l'anima lo fa muovere. Un altro esempio è quello di una macchina: solo uno
sciocco penserebbe che la macchina si muove da sola. La macchina si muove
perché all'interno c'è il guidatore. Sebbene la macchina possiéda un motore
con qualità meccaniche meravigliose, la macchina non può muoversi da sola.
Poiché, in generale, è impartita solo
un'educazione materiale, jada-vidya,
la gente pensa che questo
mondo materiale funzioni, si muova, e manifesti automaticamente tante cose
meravigliose. Sulla spiaggia, vediamo muoversi le onde del mare, ma le onde non
si muovono automaticamente; è l'aria che le fa muovere. E qualcos'altro ancora
fa muovere l'aria. In questo modo, se si risale fino alla causa prima, troveremo
Krsna, la causa di tutte le cause. Questa è vera educazione, cercare la causa
di tutte le cause.
La Sri Ìsopanisad afferma
dunque che le persone, affascinate dai movimenti esterni dell'energia
materiale, stanno adorando l'ignoranza. Nella civiltà moderna esistono grandi
istituzioni finalizzate alla comprensione della tecnologia, per capire come si
muove un aeroplano o una macchina. Studiano continuamente come produrre tutte
queste macchine, ma non esiste alcuna istituzione che educhi la gente a capire
come si muove l'anima spirituale. Non si studia ciò che è veramente la causa
del movimento. Studiamo invece i movimenti esterni della materia.
Quando feci una conferenza al Massachusetts
Institute of Technology, chiesi agli studenti: "Dov'è la tecnologia che
studia l'anima, ciò che muove il corpo?" Ma tale tecnologia non esisteva.
Non poterono rispondermi in modo soddisfacente perché la loro educazione era
semplicemente jadavidya. La
Sri isopanisad dice che coloro che si impegnano
nell'avanzamento di tale educazione di carattere materiale, andranno nelle
regioni più oscure di esistenza. La civiltà presente, quindi, è in una situazione
molto pericolosa, perché in nessuna parte del mondo c'è un'organizzazione finalizzata
ad una genuina educazione spirituale. Perciò la società umana è spinta verso le più
oscure regioni di esistenza.
In una canzone Srila Bhaktivinoda Thàkura ha
dichiarato che l'educazione materialistica è soltanto un'espansione di maya. Quanto più avanziamo in questa forma di educazione, tanto più la nostra
abilità di capire Dio sarà ostacolata. E alla fine affermeremo: "Dio è morto”.
Ma questa non è che oscurità e ignoranza.
I materialisti quindi sono certamente spinti
verso l'oscurità. Ma esistono anche altre categorie di persone - i cosiddetti
filosofi, speculatori mentali, religiosi e yogi, che sprofonderanno in una
oscurità ancora più densa, perché essi sfidano Krsna. Essi fingono di coltivare
la conoscenza spirituale, ma poiché non hanno alcuna conoscenza di Krsna,
ossia di Dio, i loro insegnamenti sono ancora più pericolosi di quelli dei
materialisti dichiarati. Perché? Perché essi fuorviano le persone; convincendole che stanno ricevendo la vera conoscenza
spirituale. Il cosiddetto sistema di yoga che essi insegnano porta la gente fuori strada: "Sarà sufficiente
meditare, e capirete di essere Dio”. Ma Krsna non ha mai meditato per
diventare Dio. Egli era Dio fin dalla "nascita". Quando Egli aveva
solo tre mesi, la strega Putana Lo attaccò; e Krsna, insieme al latte del suo
seno, succhiò anche la sua aria vitale. Perciò Krsna era Dio fin dall'inizio.
Questo è Dio.
Questi sciocchi, cosiddetti yogi, insegnano: "Basta rimanere fermi e in
silenzio, e diventerete Dio”. Ma come posso stare sempre in silenzio? C'è forse
la possibilità di stare sempre silenziosi? No, non esiste tale possibilità.
"Se non hai più desideri, diventerai Dio”. Ma come posso
essere privo di desideri? Sono soltanto millanterie. Non è possibile essere
privi di desideri. Non si può stare sempre in silenzio. I nostri desideri e le
nostre attività invece possono essere purificate. Questa è vera conoscenza. Il
nostro unico desiderio dovrebbe essere quello di servire Krsna. In questo modo
si purifica il desiderio. Invece di cercare di rimanere immobili e in silenzio,
dovremmo dedicare le nostre attività al servizio di Krsna. Come esseri viventi
abbiamo attività, desideri, e la tendenza ad amare, ma tutte queste qualità
sono male indirizzate. Se noi le utilizziamo al servizio di Krsna, questa è là
perfezione dell'educazione.
Non stiamo dicendo che non bisognerebbe progredire
nell'educazione materiale. Perché no, ma nello stesso tempo dovremmo diventare
coscienti di Krsna. Questo è il nostro messaggio. Non stiamo dicendo che non si
dovrebbero costruire delle macchine. No,
noi diciamo: "Bene, abbiamo prodotto tutte queste belle macchine. Adesso
usiamole per servire Krsna”. Questa è la nostra proposta.
Quindi ci vuole
un'educazione, ma se si tratta
soltanto di materialismo, se l'educazione è priva di coscienza di Krsna, allora
è molto, molto pericolosa. Questo è l'insegnamento della Sri
Ìsopanisad.
La conoscenza, il contrario dell'ignoranza La Sri Ìsopanisad afferma: "I saggi hanno spiegato che i frutti
del sapere spirituale sono di natura differente dai frutti della conoscenza
materiale”. Com'è spiegato sopra, coltivare la vera conoscenza significa
avanzare nella conoscenza spirituale. L'avanzamento nella conoscenza di ciò che
riguarda gli agi o la protezione del corpo significa coltivare l'ignoranza,
perché comunque si cerchi di proteggere questo corpo, esso seguirà il suo corso
naturale. Quale sarebbe questo corso? Nascita e morte ripetute, e mentre il
corpo è manifesto, la malattia e la vecchiaia. Sono tutti molto occupati a
coltivare la conoscenza di questo corpo, sebbene essi ne vedano il costante
declino. La morte del corpo è fissata fin dalla nascita, questo è un dato di
fatto. Quindi non si può interrompere il corso naturale di questo corpo, cioè
la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte.
Lo Srimad-Bhàgavatam (10.84.13) afferma che questo corpo non è che un
sacco che contiene tre elementi di base - muco, bile e aria - e chi accetta
questa combinazione di muco, bile e aria come se stesso, è un asino. Perfino
grandi filosofi e scienziati pensano di essere questa combinazione di muco,
bile e aria. Questo è il loro errore. In effetti, i filosofi e gli scienziati
sono anime spirituali, ed esibiscono i loro talenti sulla base del loro karma.
Ma essi non capiscono la legge del karma.
Perché esistono tante differenti personalità? Se
gli esseri umani non sono che una combinazione di aria, muco e bile, perché non
sono tutti uguali? Un uomo nasce
milionario, un altro sebbene lavori molto duramente, non può nemmeno procurarsi
due pasti al giorno. Perché questa differenza? È a causa della legge del karma,
azione e reazione. Colui che comprende
questo mistero è situato nella conoscenza.
L'esistenza umana è fatta per capire il mistero
della vita. E colui che fallisce
nell'utilizzare la forma umana per questo scopo è un krpana, un avaro. Questo è affermato nella Garga
Upanisad. Se abbiamo un milione di dollari, ma "non lo utilizziamo,
pensando: "Oh, terrò semplicemente il mio milione di dollari nella mia
banca", allora siamo dei krpana. Vuol dire che non sappiamo come usare il nostro denaro.
D'altra parte chi usa il suo milione di dollari per guadagnare un altro milione
di dollari è intelligente. Similmente, questo corpo umano ha un valore
inestimabile. Chi lo utilizza per coltivare la conoscenza spirituale è un brahmana,
un saggio, e chi lo usa per coltivare la
conoscenza materiale è un krpana, un avaro. È questa la differenza fra bràhmana
e krpana.
Chi usa il proprio corpo come fanno
i cani e i gatti - per la gratificazione dei sensi - è un avaro. Egli non
sa come usare il suo "milione di dollari". Perciò è dovere del padre,
della madre, dello Stato e degli insegnanti provvedere a un'educazione
spirituale per ciascuno dei propri dipendenti, fin dall'inizio della vita.
Infatti, lo Srimad-Bhàgavatàm dichiara
che non si dovrebbe diventare padre, madre, insegnante o governatore di uno
Stato, a meno di essere in grado di elevare i propri subordinati al livello
della conoscenza spirituale, che, sola, può salvarli dal ciclo di nascite e
morti. Il metodo per conoscere Dio
Nella successione vedica di maestri, ogni maestro
spirituale poggia le sue affermazioni su ciò che ha sentito da fonti
autorevoli, e mai sull'esperienza personale. Cercare di capire le cose con la
propria esperienza personale, è il metodo materiale di acquisizione della
conoscenza, che è chiamato tecnicamente pratyaksa. Il metodo vedico è
diverso. Esso è chiamato sruti, che significa "ascoltare da fonti
autorevoli”. Questo è il segreto della comprensione vedica.
Con i nostri sensi imperfetti, non dovremmo
cercare di capire cose che sono al di là della nostra portata sperimentale.
Ciò non è possibile. Supponiamo che si voglia sapere chi è nostro padre.
Possiamo scoprirlo con la sperimentazione? E’ possibile? No. Allora come
facciamo a scoprire chi è nostro padre? Ascoltando dalla giusta autorità, la
propria madre. Questo è buon senso. E se non si può sapere ehi è il nostro padre materiale con un procedimento
sperimentale, come potremmo conoscere il nostro Padre Supremo con lo stesso
metodo? Krsna è il padre originale. Egli è il padre del padre del padre, e così
via fino ad arrivare a noi. Perciò, se non è possibile capire chi era nostro
padre, nella precedente generazione con un procedimento sperimentale, come possiamo
conoscere Dio o Krsna, in questo modo?
La gente cerca Dio con il procedimento
sperimentale, ma dopo molte ricerche fallisce. E allora la conclusione è:
"Oh, non c'è Dio. Io sono Dio”. Ma la Sri Isopanisad spiega che non si dovrebbe cercare di conoscere
Dio con il procedimento sperimentale, bensì attraverso l'ascolto. Da chi dovremmo
ascoltare? Da un negoziante? Da qualche fanatico? No. Dovremmo ascoltare da
coloro che sono dhira. Dhira significa "colui i cui sensi
non sono agitati dalle influenze materiali".
Ci sono differenti categorie d'impulsi: gli
impulsi della mente, della parola, della collera, e gli impulsi della lingua,
dello stomaco e dei genitali. Quando ci arrabbiamo dimentichiamo tutto, e
possiamo fare qualunque follia e dire un sacco di sciocchezze. Per quello che
riguarda l'agitazione della lingua c'è tanta pubblicità: "Qui c'è del
liquore, qua c'è il pollo o una bistecca”. Moriremmo forse senza liquori, pollo
o manzo? No. Agli esseri umani Krsna ha dato tante cose buone per nutrirsi -
cereali, frutta, latte e così via.
La mucca produce latte in abbondanza, non per sé,
ma per gli esseri umani. Questo è il cibo adatto agli esseri umani. Dio ordina:
"Cara mucca, nonostante tu produca il latte, non puoi berlo: Esso è per
gli esseri umani, che sono più elevati degli animali”. Naturalmente, durante la
loro infanzia anche gli animali vivono del latte della madre, quindi i vitelli
bevono una parte del latte della mucca. Ma la mucca produce una quantità di
latte in eccesso, e quella parte in più è destinata a noi.
Dovremmo accettare ciò che Dio ha stabilito come
cibo adatto a noi. Ma poiché la lingua è sempre agitata pensiamo: "Perché
dovrei accontentarmi di mangiare cereali, frutta, verdura e i prodotti del
latte? Meglio mantenere un mattatoio e uccidere queste mucche. Dopo avere
bevuto il loro latte proprio quello di mia madre, posso ucciderle per soddisfare
la mia lingua”. Non dovremmo pensare a queste atrocità, ma dovremmo ascoltare
dai dhira, ossia gli svami che hanno controllato i loro sensi.
Uno svami, o gosvàmi, è
colui che può controllare i sei impulsi: l'impulso della parola, della mente,
della collera, della lingua, dello stomaco e dei genitali.
C'è una bella poesia di Kalidasa, intitolata Kumàrasambhava,
in cui è descritta la qualità di dhira di cui Siva è dotato. Quando
Sati, la moglie di Siva, sentì che Siva era stato insultato durante
l'esecuzione di un sacrificio tenuto da suo padre, si uccise. Non appena Siva
seppe che sua moglie si era suicidata, sconvolto lasciò questo pianeta per
andare a meditare altrove. Nel frattempo ci fu una guerra fra i demoni e
gli esseri celesti. Gli esseri celesti
avevano bisogno di un buon generale, e conclusero che se Siva avesse generato
un figlio, questo figlio sarebbe stato capace di guidarli in battaglia contro i
demoni. Siva era completamente nudo mentre meditava. Allora Parvati, la
reincarnazione di Sati, gli fu mandata con l'intento di agitare i suoi genitali
e indurlo ad impegnarsi in attività sessuali. Ma Siva non si agitò. Egli rimase
silenzioso. A questo punto Kalidasa commenta: "Ecco un vero dhira. Completamente nudo, una
giovane ragazza sta toccando i suoi genitali, tuttavia egli non si agita”.
Dhira significa
rimanere indisturbati anche se c'è qualche buona ragione per essere agitati.
Se c'è del cibo molto buono la mia lingua non dovrebbe agitarsi per volerlo
gustare. Se c'è una bella ragazza o un bel ragazzo, non dovrei agitarmi
sessualmente. In questo modo chi è dhira è capace di controllare i sei
impulsi menzionati sopra. Non che Siva fosse impotente, egli era dhìra. Anche
Krsna danzò con tante giovani ragazze, libero da qualsiasi agitazione
sessuale.
Quindi bisogna ascoltare da chi è dhira. Se noi ascoltiamo da chi è adhira,
da chi non controlla i sensi, allora qualunque conoscenza si acquisisca è
inutile. Nella Sri Ìsopanisad uno studente ha avvicinato il suo maestro
spirituale per porgli delle domande, e il maestro spirituale gli sta dicendo:
"Questo è ciò che ho ascoltato da fonti autorevoli”. Il maestro
spirituale non sta inventando qualcosa dalla sua esperienza personale. Egli
presenta esattamente ciò che ha ascoltato.
Non c'è bisogno quindi di fare grandi ricerche.
C'è già tutto. Dobbiamo soltanto rivolgerci a una persona dhira, che non
è agitata dai sei impulsi. Questo è il procedimento vedico per ottenere la conoscenza. E se noi cerchiamo di adottare qualche altro procedimento,
rimarremo coperti dall'ignoranza.
La Sri Isopanisad afferma: "Soltanto
colui che può comprendere simultaneamente il modo in cui agiscono l'ignoranza
e la conoscenza trascendentale può sfuggire al ciclo di nascite e morti. Lui
solo può godere dei benefici procurati dall'immortalità. Le persone non
capiscono che cosa sia l'immortalità”. Pensano che sia un'idea mitologica.
Sono orgogliosi del loro avanzamento nella conoscenza, ma ci sono molte cose
che non conoscono, né potranno mai conoscere con il loro moderno metodo.
sperimentale.
Se noi vogliamo quindi la vera conoscenza dovremmo
acquisirla dalla letteratura conosciuta col nome di Veda (La parola veda
significa "conoscenza"). Le 108 Upanisad sono una parte
dei Veda, di queste 108, undici sono molto importanti. E fra queste
undici la più importante è la Sri Isopanisad. Nella parola upanisad,
upa significa "vicino". Infatti, la conoscenza della Sri Ìsopanisad ci porta più vicino a Krsna.
In una società erudita i Veda sono
accettati come sruti, e questa è l'evidenza principale. I Veda non
contengono la conoscenza tratta dalla ricerca di anime condizionate e impure.
Tali persone hanno i sensi imperfetti e non possono quindi vedere le cose per
quello che sano. Essi possono solo teorizzare: "Può darsi che sia così, o
forse no, è così”. Ma questa non è
conoscenza. La conoscenza è ben definita, senza alcun dubbio o errore. Le
anime condizionate commettono errori,
sono soggette all'illusione e hanno la tendenza a ingannare. In che modo
ingannano? Se una persona che non capisce la Bhagavad-gita scrive un
commento su di essa, non fa che ingannare il pubblico innocente. Qualcuno ha
qualche titolo di studio, e avvantaggiandosi della popolarità della Bhagavad-gita
scrive un commentario su di essa. Tali cosiddetti eruditi dichiarano che
chiunque può dare la sua opinione. Ma nella Bhagavad-gita Krsna afferma
che soltanto il Suo devoto può capire la Bhagavad-gita. Perciò questi
cosiddetti eruditi stanno imbrogliando.
Là conclusione è che se vogliamo una conoscenza
spirituale genuina dobbiamo avvicinare un maestro spirituale autentico che ha
realizzato la Verità Assoluta. Altrimenti rimarremo nell'oscurità. Non si può
pensare: "Oh, io posso accettare un maestro spirituale o farne a meno. Ci
sono comunque tanti libri da cui posso imparare”. No, l'ingiunzione vedica è tad-vijnanartham
sa gurum evàbhigacchet. La parola gacchet significa "si deve
andare", non che si può scegliere di andare oppure no. Per capire la
conoscenza trascendentale si deve andare da
un maestro spirituale. Questa è l'ingiunzione vedica.
Si devono conoscere due cose: che cosa è maya
(illusione) e che cosa è Krsna. Allora la nostra conoscenza è perfetta.
Naturalmente Krsna è così buono che se noi in un modo o nell'altro ci
arrendiamo a Lui, tutta la nostra ricerca di conoscenza sarà finita: non solo
sapremo che cosa è Krsna, ma anche, automaticamente, che cosa è maya. Krsna ci
darà l'intelligenza dall'interno.
Così per la misericordia del maestro spirituale e
di Krsna, si può cominciare il servizio devozionale. Come si spiega tutto questo? La loro misericordia viaggia
su linee parallele. Se ancora non abbiamo trovato un maestro spirituale, ma
siamo sinceri, Krsna ci guiderà da un maestro spirituale autentico. E se
otteniamo la guida di un maestro spirituale autentico, egli ci porterà da Krsna. Krsna è sempre presente nel
nostro cuore come caitya-guru, il maestro spirituale all'interno. Ed è proprio
quel caitya-guru che Si manifesta esternamente nella forma del maestro
spirituale. Perciò il maestro spirituale è il rappresentante diretto di Krsna.
La Sri Isopanisad afferma che dovremmo imparare il significato di vidya e avidya. L'avidya
è ignoranza camuffata da conoscenza materiale. Srila Bhaktivinoda Thàkura scrive,
in una delle sue canzoni, che "l'avanzamento della conoscenza materiale
non è che l'avanzamento della giurisdizione di maya". Quanto più si
rimane coinvolti nella conoscenza materiale, tanto meno si potrà capire la
coscienza di Krsna. Coloro che sono avanzati nella conoscenza materiale pensano:
"A che serve questo Movimento per la Coscienza di Krsna?" Essi non
sono attratti dalla conoscenza spirituale, sono troppo attratti dall'avidya.
Alcuni giovani indiani rifiutano la cultura
spirituale dell'India e vengono in Occidente a imparare 1a tecnologia. E
quando vedono che io ho introdotto in Occidente le cose che loro hanno
rifiutato in India, rimangono sorpresi. Una ragione per cui sono venuto in Occidente è che l'India moderna ha
rifiutato la conoscenza spirituale. Oggi gli indiani pensano che se possono
imitare la tecnologia occidentale saranno felici. Questa è maya. Essi non
riescono a vedere che le persone tecnologicamente 300 volte più avanzate degli indiani non sono felici. L'India non riuscirà a
eguagliare la tecnologia americana o europea almeno per 300 anni, perché i
Paesi occidentali hanno sviluppato la tecnologia
da molto tempo. Fino dal tempo della creazione, invece, la cultura indiana è
stata una cultura spirituale.
Vidya, o in altre parole la genuina cultura
spirituale, non dipende dalla tecnologia. Srila Vyasadeva è il guru originale
della conoscenza vedica. E come viveva? In un semplice "cottage" a
Badarikasrama. Ma guardate la sua conoscenza!
Egli scrisse molti Purana, incluso lo Srimad-Bhàgavatam. Egli
scrisse anche il Vedanta-sutra e il Mahabharata.
Se volessimo studiare ogni
singolo verso scritto da Vyasadeva, ci vorrebbe tutta una vita. Solo lo Srimad-Bhagavatam è composto di non meno di 18.000 versi. E ogni
verso è così pieno di significato che ci vorrebbe una vita intera per comprenderlo
pienamente. Questa è la cultura vedica.
Non esiste una conoscenza che si possa paragonare a
quella contenuta nella letteratura vedica -e
non solo conoscenza spirituale ma anche conoscenza materiale. I Veda parlano
anche di astronomia, di matematica e di molti altri argomenti. Non è vero che
in tempi antichi non ci fossero aeroplani; essi sono menzionati nei Purana.
Questi aeroplani erano così forti e veloci che potevano facilmente raggiungere
altri pianeti. Non è vero che nell'era vedica la conoscenza materiale non
fosse progredita. C'era, ma la gente non la
considerava così importante. Tutti erano interessati alla conoscenza
spirituale.
Perciò bisognerebbe sapere che cos'è la
conoscenza, e che cos'è l'ignoranza. Se noi avanziamo nell'ignoranza, ossia nella
conoscenza materiale, dovremo sottoporci ripetutamente al ciclo di nascita e
morte: Inoltre non c'è alcuna garanzia riguardo alla specie di vita che
otterremo nella nostra prossima vita. Questo non è nelle nostre mani. Adesso
forse, qualcuno è felice come americano, ma dopo aver lasciato questo corpo non
potrà scegliere: "Per favore vorrei un corpo americano”. Sì, può darsi
che si ottenga un altro corpo americano, ma potrebbe essere quello di una mucca
americana. E il destino di quella mucca sarà il mattatoio.
E così, coltivare la conoscenza materiale - nazionalismo, socialismo,
questo "ismo", quell'altro "ismo" - non è che un pericoloso
spreco di tempo. Meglio coltivare la vera conoscenza, la conoscenza vedica che
ci porta ad arrendercia Krsna.
Come Krsna dice nella
Bhagavad-gita (7.19): bahúnàm janmanàm ante jnànavàn mam prapàdyate. Dopo molte,
molte nascite, chi possiede la vera conoscenza viene da Krsna e si arrende a
Lui, realizzando: "Sri Krsna, tu sei tutto ciò che esiste”. Questo è
l'apice di tutta la conoscenza.
Oltre la bianca luce del Brahman
La Sri Isopanisàd afferma: "Colui che
conosce perfettamente Dio, la Persona Suprema, e il Suo nome assoluto, così
come la creazione materiale effimera e i suoi abitanti - deva, uomini e
bestie - trascende la morte, e con essa la
manifestazione cosmica temporanea; così nel regno di Dio egli godrà di
una vita eterna di felicità e conoscenza assolute. O mio Signore, sostegno
della vita, il Tuo fulgore mi abbaglia e nasconde il Tuo vero volto. Togli, Ti prego, questo velo di luce e
rivelaTi al Tuo puro devoto”.
Qui la Sri Isopanisad menziona il regno di
Dio. Ogni pianeta, sia materiale sia spirituale, ha una divinità che lo controlla. Nel sole, per esempio, la divinità
predominante è Vivasvan. Questa informazione ci viene dalla Bhagavad-gita. Ci
sono milioni e trilioni di universi nel cielo materiale, e in ogni universo ci
sono milioni e trilioni di pianeti, e in ogni pianeta c'è una divinità che lo domina.
A1 di là del cielo materiale c'è il brahmajyoti,
ossia il cielo spirituale, dove ci sono innumerevoli pianeti Vaikuntha.
Ogni pianeta Vaikuntha è dominato dal Signore Supremo nella Sua forma di
Narayana, e ogni Narayana ha un nome diverso – Pradyumna, Aniruddha, Sankarsana
e così via. Non si possono vedere questi pianeti perché sono coperti dallo sfolgorio
spirituale del brahmajyoti, proprio come non si può vedere il globo
solare a causa della luce accecante che emana da esso. Lo sfolgorio del cielo
spirituale viene dal pianeta di Krsna, Goloka Vrndàvana, che è perfino a1 di là
di Vaikuntha, là dove solo Krsna è predominante.
Il pianeta della Verità Assoluta, Krsna, è coperto
dallo sfolgorio del, Brahman. Bisogna penetrare quello sfolgorio per poter
vedere il Signore. Perciò nella Sri Isopanisad il devoto prega:
"Togli, Ti prego questo velo di luce in modo che Ti possa vedere”. I
filosofi Mayavadi non sanno che c'è qualcosa al di là del brahmajyoti. Ma
qui, nella Sri Isopanisad, c'è l'evidenza vedica che il brahmajyoti è
solo la luce abbagliante e dorata che copre il vero volto del Signore Supremo.
L'idea è che i pianeti Vaikuntha e il pianeta di
Krsna sono al di là dello sfolgorio del Brahman e soltanto i devoti possono
entrare in quei pianeti spirituali. I jnàni, gli speculatori mentali,
praticano austerità molto severe per entrare nello sfolgorio del Brahman: Ma i
demoni che sono uccisi da Krsna sono immediatamente trasferiti in quello
stesso Brahman. Quindi pensiamoci un attimo: questo luogo che è dato ai nemici
di Krsna, è poi così desiderabile? Se un mio nemico viene a casa
mia, posso anche offrirgli un posto dove stare, ma se viene un mio intimo
amico, certamente gli offrirò il posto migliore. Perciò questo sfolgorio del
Brahman non è per niente desiderabile.
Srila Prabodhananda Savasvati ha composto un bel
verso nel quale è detto che per il devoto, per colui che ha ottenuto la
misericordia del Signore, lo sfolgorio del Brahman è come l'inferno. Che dire
allora del paradiso? I karmi, i
lavoratori interessati, sono molto ansiosi di andare sui pianeti
superiori, dove risiedono gli esseri celesti. Ma per i devoti questi pianeti
paradisiaci non sono che un fuoco
fatuo, ed essi non si sentono attratti ad andarvi. E poi ci sono gli yogi mistici,
che cercano con grandi sforzi di controllare i sensi per ottenere poteri
speciali. I sensi sono come serpenti velenosi perché non appena indulgiamo
nella gratificazione dei sensi, non appena i sensi ci "mordono", ci
si degrada. Ma il devoto dice: "Io non ho paura del serpente velenoso- dei
sensi”. Perché? "Perché gli ho strappato i denti”. In altre parole,
impegnando i sensi al servizio di Krsna, il devoto non è più tentato di
indulgere nella gratificazione, e i suoi sensi quindi non possono trascinarlo
in una condizione di vita infernale.
Come si vede, i devoti sono al di sopra dei karmi,
dei jnani e degli yogi. La posizione del devoto è la più elevata,
perché solo con la devozione è possibile capire Dio. Krsna non afferma che è
possibile capirLo con l'attività interessata. Egli non dice che è possibile
capirLo con la speculazione, e nemmeno con la pratica dello yoga mistico.
Egli dice chiaramente (B.g. 18.55), bhaktya mam abhijànàti yàvàn yas
càsmi tattvatah: "Solo col
servizio di devozione posso
essere compreso, così come sono”.
Ad eccezione del servizio devozionale, non c'è la
possibilità di capire la Verità Assoluta. Qualsiasi altro procedimento è
imperfetto perché è basato sulla speculazione. Gli scienziati, per esempio,
possono speculare sulla natura del globo solare, ma poiché essi non possono
andarci, non possono veramente sapere che cosa sia il sole. Possono solo
speculare, tutto qui. Una volta tre uomini ciechi incontrarono un elefante.
Essi incominciarono a toccare l'elefante qua e là e a speculare su cosa potesse
essere. Uno, toccando le sue gambe, disse: "Oh, l'elefante è proprio come
una colonna”. L'altro toccando la sua proboscide concluse: "Oh, l'elefante
somiglia molto a un grosso serpente”. Il terzo uomo toccando la pancia
dell'elefante disse: "L'elefante è proprio come una grande barca”. Ma in
effetti nessuno dei tre uomini ciechi sapeva quale fosse veramente la forma di
un elefante.
Se non si ha la capacità di vedere qualcosa, si può solo speculare su di essa. Perciò la
Sri Isopanisad dice: "Togli Ti
prego il velo di luce che copre il Tuo viso, in modo che io possa vederTi”.
Krsna dà al Suo devoto questa capacità di vedere, quando riconosce l'amore che
il devoto ha per Lui. Come afferma la Brahma-samhita,
premànjana-cchuritabhakti vilocanena: i devoti
ungono i loro occhi col balsamo dell'amore per Dio, possono quindi vedere la
meravigliosa forma del Signore nel loro cuore. In India c'è un unguento
speciale per gli occhi che permette di vedere subito più chiaramente.
Similmente, se noi ungiamo i nostri occhi col balsamo dell'amore per Dio,
potremo vedere Dio sempre. Questo è il modo per comprendere Dio, con il
servizio, e incrementando il nostro amore per Lui. Tale amore può essere
sviluppato solo mediante il servizio devozionale; altrimenti non c'è alcuna
possibilità di ottenerlo. Perciò quanto più incrementiamo il nostro desiderio
di servire Dio, tanto più crescerà il nostro latente amore per Lui. E non
appena ci troveremo allo stadio perfetto dell'amore per Dio, vedremo Dio
sempre, ad ogni istante.
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