venerdì 27 luglio 2012


Krsna, il proprietario supremo che controlla tutto
Nella Sri Isopanisad, la parola isa è usata per descrivere Dio, la Persona Suprema. Isa significa "Colui che controlla"., E voi pensate di essere controllati o no? C'è forse qualcuno in questo universo che non sia controllato? Chi può dire: "Io non sono controllato?" Nessuno può dirlo. Ma allora per­ché, anche se tutti sono controllati, esiste chi afferma di es­sere indipendente, di non essere controllato oppure di esse­re Dio? Questa è un'assurdità. Gli impersonalisti Mayavadi dichiarano: "Io sono Dio, tu sei Dio, tutti sono Dio”. Ma se sono controllati come possono essere Dio? Che senso ha tutto ciò? Dio non è mai controllato; è Lui che ha il supremo controllo. Quindi se qualcuno è controllato dovremmo capi­re subito che Egli non è Dio.
Naturalmente ci sono mascalzoni che affermano di non essere controllati. Io conosco un mascalzone di questo gene­re; ha costituito un'associazione e sta predicando di essere Dio. Ma un giorno lo vidi mentre si stava lamentando per un forte mal di denti: "Ohi!" E allora gli chiesi: "Tu dici di essere Dio, colui che controlla tutto, ma tu adesso sei con­trollato da un mal di denti. Che specie di Dio sei?" Quindi se vediamo qualcuno che dichiara di essere Dio o dice che tutti sono Dio, dovremmo sapere immediatamente che questa persona è un mascalzone di prima categoria.
Con questo, comunque, non voglio sostenere che gli es­seri viventi non abbiano alcun controllo entro certi limiti. Nella Bhagavad-gita Sri Krsna dice che gli esseri viventi sono la Sua energia superiore. Perché gli esseri viventi sono con­siderati energia superiore? Perché sono consapevoli; men­tre l'energia materiale non lo è. Perciò, sia pure in modo limitato, gli esseri viventi possono controllare l'energia materiale. Tutti gli oggetti di questo tempio e il tempio stesso, per esempio, sono costituiti di energia materiale: terra, acqua, fuoco e aria. Ma è stato l'essere vivente a manipolare l'energia materiale trasformandola in tutte queste cose allo scopo di adorare Krsna. Un altro esempio: prima che molta gente venisse qui dall'Europa, questa terra, l'America, era quasi spopolata. La gente che viveva qui prima non la sfrut­tava pienamente, ma quando gli Europei arrivarono la tra­sformarono in un Paese con grandi strade e grandi industrie.
Quindi l'energia superiore, l'essere vivente, può avere un certo controllo sull'energia materiale. Questo è spiegato da Krsna nella Bhagavad-gita (7:5): yayedam dhàryate jagat. L'importanza di questo mondo materiale è dovuta agli esse­ri viventi. Una grande città come Los Angeles, New York o Londra, ha valore finché vi si trovano gli esseri viventi. In modo analogo, il corpo ha valore finché l'essere vivente, l'anima, si trova all'interno di esso. L'anima quindi è supe­riore alla materia, ma questa superiorità è usata male perché la materia è sfruttata per la gratificazione dei sensi. Questa è la vita condizionata. Noi abbiamo dimenticato che, nono­stante siamo superiori alla materia, siamo comunque subor­dinati a Dio.
La gente di questa civiltà moderna non si interessa di Dio perché è inebriata dalla sua superiorità sulla materia. Tutti cercano soltanto di sfruttare la materia in modi diversi, ma dimenticano che tutti, americani, russi, cinesi, indiani, sono subordinati a Dio. Hanno dimenticato Krsna e vogliono godere di questo mondo materiale. Questa è la loro malattia:
Il dovere del devoto del Signore consiste, quindi, nel rav­vivare la coscienza di Krsna negli altri. Il devoto spiega a tutti: "Siamo superiori alla materia ma subordinati a Krsna. Perciò non dovremmo cercare di godere della materia, ma usarla piuttosto per il Suo piacere”. Noi, per esempio, abbiamo decorato questo tempio non per la nostra gratificazione dei sensi, ma per il piacere di Krsna. Qual è dunque la diffe­renza fra noi e la gente in generale? Tutti decorano il loro appartamento molto bene, e anche noi decoriamo questo posto con cura ma lo scopo è diverso. Noi lo facciamo per Krsna e loro lo fanno per se stessi. Sia decorando il proprio appartamento personale che decorando il tempio di Krsna, la superiorità sulla materia rimane, perché si sta utilizzando la materia per i propri scopi. Tuttavia, quando utilizziamo la nostra intelligenza per manipolare la materia al servizio di Krsna, la nostra vita è un successo, mentre quando appli­chiamo la stessa intelligenza nel cercare la nostra gratifica­zione dei sensi, rimaniamo invischiati nella natura materiale e diventiamo preda dell'ansia. E allora dovremo cambiare corpo, uno dopo l'altro.
Krsna è il Supremo, e controlla sia l'energia inferiore, la materia, sia l'energia superiore, il jivàtmà, noi stessi. Noi siamo l'energia superiore di Krsna perché possiamo control­lare il mondo materiale, ma il nostro controllo ha delle con­dizioni. Mentre il nostro controllo è limitato a questo mondo materiale, Krsna controlla noi; perciò qualunque controllo noi possiamo avere, è sanzionato da Lui. Un essere umano, per esempio, ha costruito questo bel microfono usando la sua intelligenza. Questo significa che è stato capace di controllare la materia, entro certi limiti, per soddisfare i suoi desideri. Ma da dove è venuta la sua intelligenza? Krsna ha dato all'uomo la sua intelligenza superiore. Nella Bhagavad­gita (15.5) Krsna dice, sarvasya càham hrdi sannivisto mattah smrtir jnànam apohanam ca: "Io sono nel cuore di ogni es­sere e da Me viene il ricordo; la conoscenza e l'oblio”. Perciò il controllore supremo dà l'intelligenza all'energia superiore nella forma del corpo umano: "Fa' questo adesso, fa' quel­lo”. Queste direttive non sono date a capriccio. Se una per­sona voleva fare qualcosa nella sua vita passata, ma nella sua vita presente l'ha dimenticato, allora Krsna glielo ricorda: "Volevi fare questo? Ecco qui c'è un'opportunità”. Così anche se si è dotati di un'intelligenza superiore, si è controllati da Krsna. Se Krsna ci dà l'intelligenza, allora noi possia­mo produrre un bel microfono come questo, altrimenti no. Perciò in ogni condizione di vita siamo controllati da Krsna.
Possiamo vedere inoltre che Krsna controlla anche il li­vello universale. Esistono, per esempio, molti grandi piane­ti; questo pianeta Terra è uno fra i più piccoli. Tuttavia su questo pianeta ci sono grandi oceani come l'Atlantico e il Pacifico, e anche grandi montagne e grattacieli. Eppure no­nostante tutto questo peso, la terra fluttua nell'aria come un fiocco di cotone. Chi la fa fluttuare? Sarebbe forse possibile per noi far fluttuare nell'aria un granello di sabbia? Possia-mo parlare della legge di gravità e di tante altre cose, ma non possiamo controllarle. Un aeroplano può volare nell'aria, ma non appena il combustibile è finito, l'aereo cade imme­diatamente: Perciò, se sono richiesti tanti scienziati per co­struire un aeroplano che può volare solo temporaneamente nell'aria, è possibile che questo grande pianeta stia volando da sé? No. Sri Krsna afferma nella Bhagavad-gita (15.13): "Io entro nei pianeti materiali e li tengo sospesi”. Proprio come per tenere un aeroplano sospeso in aria è necessario un pilota, così Krsna è entrato in questo pianeta e fa sì che fluttui nello spazio. Questa è la semplice verità.
Noi dobbiamo acquisire la conoscenza da Krsna. Non dovremmo accettare alcun altro metodo per ottenere la co­noscenza, se non ascoltando da Krsna e dal Suo rappresentante. Allora avremo una conoscenza di prima categoria. Se possiamo trovare un'autorità che rappresenti Krsna e sappia esporre l'argomento, e accettiamo la conoscenza che trasmette, allora la nostra conoscenza sarà perfetta. Fra tutti i metodi per ricevere la conoscenza, il meno attendibile è la percezione sensoriale diretta. Supponiamo che qualcuno ci chieda: "Puoi mostrarmi Dio?" Questo significa che egli vuole sperimentare tutto direttamente. Ma questo metodo di acquisizione è di seconda categoria, perché i nostri sensi sono imperfetti e noi siamo soggetti a commettere errori. Suppo­niamo di aver bisogno di una certa quantità d'oro; ma di non, sapere dove acquistarla. Ci rechiamo allora dal proprietario di un negozio di ferramenta e chiediamo: "Ha dell'oro da vendere?" Egli capirà subito che siamo degli emeriti scioc­chi perché stiamo cercando l'oro in un negozio di ferramen­ta. Perciò cercherà di ingannarci. Egli ci darà un pezzo di ferro e dirà: "Ecco qui l'oro”. E cosa diremo allora? Accet­teremo il ferro come se fosse oro? Poiché non sappiamo che cos'è l'oro e siamo andati a cercarlo in un negozio di ferra­menta, avremo comprato un pezzo di ferro e saremo imbro­gliati. Similmente i mascalzoni che pretendono che sia mo­strato loro Dio, non sanno cosa sia Dio, e perciò sono ingan­nati da falsi "leaders" spirituali che affermano di essere loro stessi Dio. Tutto questo sta realmente accadendo.
Se si vuole acquistare oro, bisogna avere almeno una conoscenza preliminare di che cosa sia l'oro. Similmente se vogliamo vedere Dio, il primo requisito è che dobbiamo conoscere alcune delle caratteristiche fondamentali di Dio. Altrimenti se andiamo da qualche mascalzone che dichiara di essere Dio, e noi lo accettiamo come tale, saremo imbro­gliati.
C'è un'altra domanda che dovremmo porre a qualcuno ché dichiara dì voler vedere Dio. La domanda è: "Che qua­lifica hai tu per vedere Dio?" Dio non è così a buon mercato che può essere visto da chiunque. No, il Movimento per la Coscienza di Krsna non presenta cose a buon mercato o prive di significato. Se vuoi vedere Dio faccia a faccia, allora devi seguire le regole. Devi cantare Hare Krsna e purificarti. Poi gradualmente arriverà il momento in cui ti sarai purifi­cato e potrai vedere Dio.
Tuttavia, sebbene nella presente condizione contamina­ta tu non sia qualificato per vedere Dio, Dio è così gentile che ti permette di vederLo nella Sua forma di Divinità nel tempio. In quella forma Si lascia vedere da tutti, che sappia­no o no che Egli é Dio. La Divinità non è un idolo, non è immaginazione. La conoscenza richiesta per costruire la Divinità e il modo di installarLa sull'altare è ricevuta dalle Scritture e dai precedenti acarya; i maestri spirituali. Perciò la divinità autentica nel tempio è Krsna stesso e può piena­mente ricambiare l'amore e il servizio.
Con i nostri ottusi sensi attuali, comunque, non possia­mo percepire immediatamente la forma spirituale di Dio, il Suo nome, le Sue qualità, i Suoi divertimenti e tutto ciò che Lo riguarda. E poiché nella civiltà presente le persone non hanno la capacità di capire Dio, e non sono guidati da qual­che persona che possa aiutarli a capire Dio, non credono in Lui. Ma se leggiamo le Scritture vediche, come la Sri Isopanisad e la Bhagavad-gita con l'aiuto di una guida supe­riore, e seguiamo le regole, alla fine Dio Si rivelerà a noi. Non si può vedere o capire Dio con i propri sforzi personali. Bisogna sottoporsi al procedimento con il quale Dio può essere conosciuto. Allora Egli si rivelerà. Egli è il Control­lore Supremo, ma noi siamo controllati. Come possiamo dunque controllare Dio? "Dio vieni qui, voglio vederTi”. Ma Dio non è così a buon mercato da lasciarSi vedere da noi con un semplice ordine. No, questo non è possibile. Dobbia­mo sempre ricordare: "Dio è il Controllore Supremo e lo sono controllato. Così, se posso soddisfare Dio con il mio servizio, allora Egli Si rivelerà a me”. Questo è il metodo per conoscere Dio.
In definitiva questo procedimento ci porta all'amore per Dio. Questa è la vera religione. Non importa se si segue la religione indù, musulmana o cristiana: se permette di svilup­pare l'amore per Dio, la pratica religiosa è perfetta. E che genere di amore dovremmo sviluppare per Dio? L'amore deve essere libero da qualsiasi motivazione personale. "O Signore, Ti amo perché Tu mi dai tante belle cose. Tu mi procuri tutto ciò che voglio”. No, non dovremmo desiderare questo genere di amore per Dio. L'amore non dovrebbe dipendere da qualche tipo di scambio.
Sri Caitanya Mahàprabhu ha insegnato: "O Signore, puoi schiacciarmi sotto i Tuoi piedi, abbracciarmi o spezzarmi il cuore con la Tua assenza, non importa. Tu sei completamente libero di fare qualsiasi cosa, perché sei l'eterno Si­gnore che io adoro incondizionatamente”. Questo è amore. Dovremmo pensare: "Dio può fare tutto ciò che vuole, ma io Lo amerò sempre e non desidero niente in cambio: "Questo è il genere di amore che Krsna desidera. Ecco per­ché Egli è così affezionato alle gopi. Nell'amore delle gopi, non vi è questione di scambi commerciali: "Dammi questo e allora Ti amerò”. Il loro amore è puro, incondizionato, senza alcun impedimento. Se cerchiamo di amare Dio in questo modo, niente al mondo ci può fermare. Dobbiamo solo sviluppare un grande desiderio: "Krsna, Ti voglio”. Tutto qui. Allora non troveremo ostacoli. In qualsiasi con­dizione, il nostro amore aumenterà. Se arriviamo a quello stadio, saremo pienamente soddisfatti. Dio non vuole che noi Lo amiamo per qualche Suo tornaconto. È per il nostro beneficio. E se ci comportiamo diversamente, non saremo mai felici.


Dio e le sue energie


 La Sri Isopanisad spiega che tutto ciò che vediamo, ani­mato o inanimato che sia, è controllato dal Signore Supre­mo. Sri Krsna dice la stessa cosa nella Bhagavad-gita (9.10) -le Sue energie gestiscono tutto. E il Visnu Purana confer­ma, eka-desa sthitasyàgner jyotsna vistàrini yathà: "Come là luce e il calore sono distribuiti tutt'intorno da un fuoco situa­to in un luogo, così tutta la creazione non è che una manife­stazione dell'espansione delle energie del Signore Supremo. Il sole, per esempio, è situato in un punto preciso, ma distri­buisce la sua luce e il suo calore in tutto l'universo. Simil­mente, il Signore Supremo distribuisce le Sue energie mate­riali e spirituali in tutta la creazione.
L'energia spirituale è presente in questo mondo materiale temporaneo, ma è coperta dall'energia materiale. Il sole, per esempio, risplende sempre nel cielo - nessuno può impedire al sole di brillare - ma a volte esso è coperto da una nube. Quando questo accade, la luce del sole ne rimane offuscata. Più il sole è coperto e più la luce è offuscata. Ma questa copertura del sole è parziale. La luce del sole non può essere coperta completamente. Ciò non è possibile. Una parte insignificante della sua luce, può essere coperta da una nube. Analogamente, questo mondo materiale è una parte insignificante del mondo spirituale che è coperta dall'energia materiale.
E che cos'è l'energia materiale? L'energia materiale non è che un'altra forma dell'energia spirituale. Essa si manife­sta in assenza di attività spirituali. Prendiamo di nuovo l'ana­logia del sole e della nuvola. Che cos'è una nuvola? Essa è un effetto del sole. Il sole fa evaporare l'acqua dal mare, e si forma una nube. Così il sole è la causa della nube. Similmen­te il Signore Supremo è la causa di questa energia materiale, che ci impedisce di vedere Lui.
Ci sono dunque due energie che operano in questo mondo materiale: l'energia spirituale e l'energia materiale. L'ener­gia materiale consiste di otto elementi materiali: terra, ac­qua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, che sono esposti qui dal più grossolano al più sottile. L'acqua è più sottile della terra, il fuoco è più sottile dell'acqua e così via.
Così più l'elemento è sottile, più esso è potente. Alla velocità della mente, per esempio, si possono percorrere molte migliaia di miglia in un secondo. Ma perfino più poten­te della mente è l'intelligenza, e perfino più potente dell'intelligenza è l'energia spirituale. Che cos'è l'energia spiritua­le? È spiegata da Krsna nella Bhagavad-gita (7.5), apareyam itas tv anyam prakrtim viddhi me paràm jiva bhutam: "Al di là della Mia energia materiale inferiore, c'è un'altra energia che è spirituale ed è costituita dagli esseri viventi”.
Anche noi, esseri viventi, siamo energia, ma siamo ener­gia superiore. Perché siamo energia superiore? Perché pos­siamo controllare l'energia inferiore, la materia. La materia non ha capacità di agire da sola. Un aeroplano può volare nel cielo, ma a meno che non ci sia a guidarlo l'energia spirituale, il pilota, esso è inutile. Un aereo rimarrà nell'aeroporto per migliaia di anni senza volare, a meno che la piccola particella di energia spirituale, il pilota, lo tocchi. Qual è dunque la difficoltà nel comprendere Dio? Se perfino le grandi macchine non possono muoversi senza il tocco dell'energia spiritua­le, l'essere vivente, come si può pensare che tutta questa ener­gia materiale funzioni automaticamente senza alcun control­lo? Chi sosterrebbe un'affermazione così sciocca? Perciò co­loro che non possono capire come questa energia materiale sia controllata dal Signore Supremo, sono meno intelligenti. Coloro che non credono in Dio, e pensano che questa energia materiale funzioni automaticamente, sono degli sciocchi.
La Sri Isopanisad afferma: "Tutto, animato o inanimato, è posseduto e controllato da Dio, la Persona Suprema”. Es­sendone il Controllore Supremo, Egli è anche il Proprietario Supremo. Nella nostra esperienza pratica vediamo che colui che controlla un giro d'affari è il proprietario. Similmente, poiché Dio controlla questo mondo materiale, Egli ne è anche il proprietario. Ciò significa che, per quanto è possibile, do­vremmo impegnare tutto al servizio del Signore.
Ma che dire poi delle nostre necessità? Questo è spiegato nella Sri Isopanisad: "Noi dobbiamo usare solo il necessario e prendere solo la parte che ci è stata assegnata, sapendo bene a chi tutto appartiene”. Coscienza di Krsna significa capire le cose per quello che sono. Quindi se noi ci limitiamo a comprendere questi princìpi, saremo ben situati in coscienza di Krsna.
La posizione di Krsna
La Sri Isopanisad afferma: "Sebbene rimanga sempre nella Sua dimora, Dio, la Persona Suprema, è più, veloce del pensiero, e nessuno è veloce come Lui. I potenti esseri cele­sti, incaricati dei diversi fenomeni naturali come l'aria e la pioggia, non possono avvicinarLo. Egli li controlla tutti sen­za doverSi spostare. La Sua perfezione è senza pari”. La Brahma-samhita dice qualcosa di simile: goloka eva nivasaty akhilàtma bhútah. Sebbene Krsna si trovi sempre a Goloka Vrndàvana, Egli è simultaneamente presente nel cuore di tutti gli esseri viventi.
Krsna non ha alcun dovere da compiere a Goloka Vrndàvana. Egli sta semplicemente divertendoSi insieme coi Suoi compagni, le gopi e i pastorelli, Sua madre e Suo padre, le Sue mucche e vitelli, e così via. Egli è completamente libero e i Suoi compagni sono perfino più liberi di quanto non sia Lui; infatti, quando essi sembrano essere in pericolo, Krsna prova una certa ansia pensando al modo di salvarli. I Suoi compagni invece non provano alcuna ansia. Essi pensano soltanto: "Oh, Krsna è qui e ci proteggerà”. Quando a Vrndàvana in India esibì i Suoi divertimenti, 5.000 anni fa, Krsna andava ogni giorno con i Suoi amici pastorelli e le mucche e i vitelli a giocare nella foresta, sulle rive del fiume Yamuna. E spesso Kamsa mandava qualche demone per cercare di uccidere Krsna e i Suoi amici: Tuttavia i pastorelli continuavano a godere dei loro divertimenti senza alcu­na ansia, perché tutti avevano piena fiducia nella protezione di Krsna. Questa è la vita spirituale, che ha inizio con l'arren­dersi a Krsna.
Arrendersi a Krsna significa avere la ferma fede che Krsna ci salverà in ogni situazione pericolosa. II primo passo in quella direzione è che dovremmo accettare tutto quello che è favorevole al servizio devozionale. Dovremmo inoltre ri­fiutare tutto ciò che è sfavorevole al servizio devozionale. Lo stadio successivo è la fiducia che Krsna ci proteggerà e ci manterrà in qualsiasi situazione. In effetti, Egli sta già man­tenendo e proteggendo tutti. Questo è un fatto. Ma, immersi nell'illusione (maya), pensiamo di essere noi a proteggere noi stessi q a procurarci il cibo.
Krsna Si prende personalmente cura del mantenimento e della protezione dei devoti, ma per gli esseri viventi comu­ni, è Maya-devi, l'energia esterna di Krsna, che se ne occupa. Maya-devi è la rappresentante di Krsna che punisce le anime condizionate. La situazione è simile a quella che vedia­mo nello Stato: i buoni cittadini sono direttamente soggetti alla cura del governo, mentre i criminali sono gestiti dal governo attraverso il dipartimento delle prigioni. Nella pri­gione il governo assicura ai detenuti cibo a sufficienza, e cure mediche in caso di malattia. Il governo si occupa di loro - ma tenendoli soggetti a punizione.
Analogamente, in questo mondo materiale Krsna ha cer­tamente organizzato tutto bene per noi, ma ha anche previsto eventuali punizioni. Se si commette questo peccato, ecco uno schiaffo. Se si commette l'altro peccato, ecco un calcio: Tutto questo funziona sotto la direzione delle triplici forme, di sofferenza materiale - quelle causate dal corpo e dalla mente, quelle causate da altri esseri viventi, e quelle causate da calamità naturali, che sono soggette alla supervisione degli esseri celesti. Sfortunatamente, invece di capire che stiamo subendo una punizione per le nostre attività colpevoli, illusi, da màyà pensiamo che questi schiaffi, calci e legnate siano accidentali. Questa è illusione.
Non appena accettiamo la coscienza di Krsna, Krsna co­mincia a curarsi personalmente di noi. Come Egli promette nella Bhagavad-gita (18.66): "Mi occuperò di te. Ti libererò da tutte le reazioni del peccato, non temere”. Poiché abbia­mo vissuto tante vite in questo mondo materiale, stiamo soffrendo a causa di enormi quantità di reazioni colpevoli. Ma non appena ci arrendiamo a Krsna, Egli immediatamen­te Si occupa di noi, e neutralizza tutte le reazioni dei nostri peccati. Krsna dice: "Non esitare”. Non pensare: "Ho com­messo tanti peccati, come può Krsna salvarmi?" No, Krsna è onnipotente, Egli può salvarci. Il nostro dovere consiste nell'arrenderci a Lui, e nel dedicare senza riserve la nostra vita al Suo servizio. Allora Krsna senza dubbio ci salverà.
Krsna: un apparente paradosso
La Sri Isopanisad afferma: "Il Signore Supremo Si muo­ve e non Si muove. Infinitamente lontano Egli è anche molto vicino. Presente in ogni essere vivente e in ogni cosa, Egli è anche all'esterno di tutto ciò che esiste”. Come può Krsna muoverSi e non muoverSi? Facciamo un esempio: il sole di mezzogiorno splende sulla nostra testa. Ma se noi cominciamo a camminare vedremo che il sole verrà con noi. Circa quaranta anni fa, quando ero ancora un capofamiglia, una sera stavo camminando con il mio secondo figlio. Egli aveva quattro anni. All'improvviso egli disse: "Papà perché la luna ci sta seguendo?" Ma non è così. La luna e il sole sono in un punto fisso nel cielo, eppure sembra che si muovano con noi. In modo simile, se stiamo viaggiando in un aereo o in un treno, vedremo che la luna e il sole stanno venendo con noi.
Quindi se questo è possibile per il sole e la luna, perché Krsna non può camminare con noi? "Sebbene Si trovi molto lontano, Egli è anche molto vicino”. In altre parole, anche se Krsna si trova a Goloka Vrndàvana, e sta godendo dei Suoi divertimenti con i Suoi compagni, Egli è simultaneamente ovunque in questo mondo materiale: Perciò il Signore Su­premo, Si muove e non Si muove.
Se il Signore, Krsna, non fosse presente sia qui sia a Goloka Vrndàvana, come potrebbe accettare il cibo che i devoti Gli offrono? Egli può immediatamente stendere la Sua mano, se una persona Gli offre qualcosa con devozione. Nella Bhagavad-gita (9.26) Krsna dice, tad aham bhakty-upahrtam asnàmi: "Se qualcuno Mi offre qualcosa con fede e amore lo accetto”. Qualcuno potrebbe chiedere: "Ma come può Krsna mangiare la tua offerta, se Egli Si trova lontano a Goloka Vrndàvana?" Sì, Egli l'accetta e la mangia, purché sia offerta con devozione.
Così Krsna è presente ovunque, e può manifestarSi ovun­que immediatamente, ma bisogna essere qualificati per chiamarLo. Se qualcuno è veramente un devoto, Krsna verrà immediatamente a proteggerlo. Il demone Hiranyakasipu sfidò suo figlio, il devoto Prahlada: "Dov'è il tuo Dio? Tu dici che Egli è in ogni luogo. Allora Egli Si trova anche in questa colonna nel mio palazzo? Tu pensi che il tuo Dio sia anche qui? Bene, adesso io Lo ucciderò”. Hiranyakasipu immediatamente fece a pezzi la colonna, allora Krsna uscì dalla colonna nella forma di Nrsimhadeva, metà uomo e metà leone e uccise il demone. Questo è Krsna.
Così Krsna può manifestarSi in ogni luogo, perché Egli è presente ovunque. Questo è spiegato nella Sri Isopanisad: tad antarasya sarvasya tad usarvasyàsya bàhyatah. "Presente in ogni essere e in ogni cosa, Egli è anche all'esterno di tutto ciò che esiste”. Questo mantra vedico prova che il Signore è ovunque. Qualunque cosa sia affermata dai Veda è un fatto. À meno che non si accettino i Veda come verità assiomatica, non si potrà fare alcun progresso nella coscienza di Krsna. Anche nella matematica sono molte le verità assiomatiche, un punto non ha larghezza o lunghezza, cose uguali ad una stessa cosa sono uguali fra loro, e così via. Queste sono verità assiomatiche e noi dobbiamo accettarle, se vogliamo imparare la matematica. Similmente, i Veda contengono verità assiomatiche, e noi dobbiamo accettare i Veda come assiomatici, se vogliamo progredire spiritualmente.
A volte i Veda sembrano contraddire se stessi, ma nono­stante ciò dobbiamo accettare tutte le ingiunzioni vediche. In accordo alle ingiunzioni vediche, per esempio, toccando l'osso di un animale ci si contamina e si dovrebbe fare un bagno. Una conchiglia è anch'essa l'osso di un animale, ep­pure la conchiglia è usata nella stanza delle Divinità, dove tutto deve essere assolutamente puro. Non si può obiettare: "Oh, è detto che un osso è impuro e appena lo si tocca ci si contamina. E allora perché c'è una conchiglia nella stanza delle Divinità?" No, non c'è posto per tali argomentazioni. Si deve accettare il fatto che mentre le ossa in generale sono impure, la conchiglia è così pura che può essere utilizzata nella stanza delle Divinità.
Similmente si deve considerare assiomatico l'ordine del maestro spirituale. Non si può obiettare. E in questo modo è possibile avanzare. Non si può discutere di cose che per noi sono inconcepibili. Andremmo incontro a un sicuro falli­mento. Le ingiunzioni vediche e gli ordini del maestro spirituale devono essere accettate come verità assiomatiche. Tutto questo non è dogmatico perché anche i maestri spirituali che ci hanno preceduto hanno accettato questo principio. Se noi mettiamo in discussione le istruzioni del maestro spirituale non si arriverà mai a una conclusione. Le argomentazioni andranno avanti senza fine: tu hai la tua opinione e io la mia ... ma non è questo il procedimento.
Come afferma il Mahabharata: tarko 'pratisthah srutayo vibhinnà, la semplice argomentazione e la logica non posso­n mai portarci a una conclusione finale, a causa dei differenti Paesi e delle diverse circostanze, infatti, ogni Scrittura dif­ferisce da un'altra. E allora nasav rsir yasya matam na bhinnam: per quello che riguarda la speculazione filosofica, un filosofo propone la sua teoria, ma poi un altro filosofo arriva e presen­ta una teoria diversa; e le teorie si contraddicono sempre. A meno che un filosofo non sconfigga l'altro, non può diventare famoso. Questo è il mondo della filosofia. Ma allora come è possibile apprendere la verità filosofica conclusiva? I Veda affermano: dharmasya tattvam nihitam guhàyam.
Il segreto del procedimento religioso è nascosto nel cuore delle anime realizzate. E come lo si realizza? Mahàjano yena gatah sa panthàh: bisogna seguire le orme delle grandi personalità spirituali. Perciò dobbiamo cercare di seguire Sri Krsna e Sri Caitanya. Questa è la perfezione. Si debbono accettare le ingiunzioni dei Veda, e seguire le istruzioni del maestro spi­rituale autentico. Allora il successo è sicuro.

Il Signore e la Sua energia - unità nella diversità

La Sri Isopanisad afferma: "Colui che in tutti gli esseri viventi vede la scintilla spirituale, qualitativamente uguale al Signore, conosce la vera natura delle cose. Come potreb­bero l'illusione o l'angoscia impadronirsi di lui?" Questa realizzazione è coscienza di Krsna. Ci sono differenti forme di realizzazione, ma il devoto di Krsna realizza la verità - noi siamo qualitativamente uguali al Signore ma, in quanti­tà, diversi da Lui. Gli impersonalisti pensano che noi siamo uguali al Signore, la Verità Suprema e Assoluta al cento per cento. Ma questo non è vero. Se noi fossimo al cento per cento uguali al Signore, come si spiegherebbe il fatto che ci troviamo sotto il controllo di maya (l'illusione)? Gli imper­sonalisti non sanno rispondere a questa domanda.
La reale natura della nostra identicità con il Supremo è descritta nella letteratura vedica con l'analogia delle scintil­le e del fuoco. Le scintille di un fuoco posseggono la stessa qualità del fuoco, tuttavia in quantità sono diverse. Ma quan­do la piccola scintilla si allontana dal fuoco e cade nell'acqua, la sua qualità di fuoco scompare. Similmente, quando l'anima infinitesimale lascia la compagnia del Signore e viene a contatto, con l'influenza dell'ignoranza, la sua qualità spiri­tuale si estingue quasi del tutto. Quando una scintilla cade sulla terra, allora la scintilla trattiene un po' di calore. Ana­logamente, quando l'essere vivente è a contatto con la pas­sione, c'è speranza che possa ritrovare la sua coscienza di Krsna. E se la scintilla cade sull'erba secca, può dare inizio a un altro fuoco e ritrovare tutte le sue qualità originali. In modo analogo, una persona influenzata dalla virtù può av­vantaggiarsi pienamente della compagnia spirituale, e ritro­vare facilmente la coscienza di Krsna. Perciò in questo mon­do materiale bisogna elevarsi alla piattaforma della virtù.
Di nuovo, l'analogia del fuoco può aiutarci a capire la simultanea unità e differenza del Signore e delle Sue ener­gie. Il fuoco ha due energie principali, il calore e la luce. Dovunque ci sia fuoco, c'è calore e luce. Il calore non è diverso dal fuoco, e nemmeno lo è la luce. Tuttavia né il calore, né la luce, sono il fuoco. Si può comprendere l'universo intero in modo analogo. L'universo è costituito soltan­to dalle energie di Krsna, e perciò niente è diverso da Krsna. Tuttavia Krsna è distinto da tutto ciò che esiste in questo universo materiale.
Così tutto ciò che vediamo all'interno del mondo mate­riale o del mondo spirituale non è che un'espansione delle varie energie di Krsna. Questo mondo materiale è un'espan­sione dell'energia esterna di Krsna (bahiranga sakti), il mon­do spirituale è un'espansione della Sua energia interna (antararega sakti), e noi, gli esseri viventi, siamo un'espansione della Sua energia marginale (tatastha sakti). Noi siamo sakti, energia, non siamo la fonte dell'energia.
I filosofi Mayavadi affermano che non essendo le energie al di fuori del Brahman, la fonte dell'energia, esse sono iden­tiche al Brahman stesso. Ma questo è il monismo. La nostra filosofia Vaisnava spiega invece che l'energia è simultanea­mente uguale e differente dalla fonte dell'energia. Possiamo di nuovo fare l'analogia del fuoco e del calore: quando per­cepiamo calore, possiamo capire che deve esserci del fuoco nelle vicinanze, ma ciò non significa che a causa di questo calore, noi ci troviamo nel fuoco. Perciò il fuoco e il calore, l'energia e la sua fonte, sono tutt'uno,  ma nello stesso tempo sono differenti.
Quindi il concetto Mayavada di unità, e il nostro concet­to filosofico Vaisnava di unità, sono diversi. I Mayavadi af­fermano che il Brahman è reale ma l'energia che emana da esso è falsa. Noi sosteniamo che essendo il Brahman reale, anche la sua energia deve essere reale. Questa è la differenza fra la filosofia Màyàvada e quella Vaisnava. Non si può af­fermare che questa energia materiale sia falsa, anche se essa è certamente temporanea. Supponiamo di avere qualche problema. Sono tanti i problemi inerenti al corpo, alla men­te, è alle complessità esteriori. Questi problemi vanno e vengono, ma quando noi li stiamo vivendo, essi sono certa­mente reali. Ne sentiamo le conseguenze. Non possiamo dire che sono falsi. I filosofi Màyàvàdi affermano che è tutto falso, ma allora perché quando hanno qualche problema sono così agitati. No, nessuna delle energie di Krsna è falsa.
La Sri Isopanisad usa la parola vijànatah - "colui che conosce" - per descrivere una persona che capisce l'unità e la differenza del Signore e delle Sue energie. Se una persona non è vijànatah, rimarrà nell'illusione e soffrirà, ma per colui che conosce, non c'è illusione, non c'è lamento. Quando siamo pienamente convinti che non esiste niente al di fuori di Krsna e delle energie di Krsna, allora non ci sarà più lamento né illusione. Questo è il livello brahma-bhúta, così come è spie­gato nella Bhagavad-gita (18.54), brahma-bhútah prasannàtma na socati na kànksati: "Colui che è situato al livello trascenden­tale della realizzazione del Brahman diventa completamente felice, non si lamenta mai è non desidera più niente”.
Per la nostra gratificazione dei sensi siamo entusiasti di procurarci le cose che non possediamo. Questo è il desiderio. E quando perdiamo qualcosa, ci lamentiamo. Ma se sappiamo che Krsna è la fonte e il proprietario di tutta l'energia materiale, allora comprendiamo che tutto appartiene a Lui, e tutto quello che otteniamo ci è dato da Lui per il Suo servizio. Perciò non desideriamo le cose di questo mondo. Inoltre se qualcosa ci è portata via da Krsna, che bisogno c'è di lamen­tarsi? Noi dovremmo pensare: "Krsna voleva togliermelo. Perciò perché dovrei lamentarmi? Il Signore Supremo è la causa di tutte le cause. A volte porta via, altre volte dona”. Così quando una persona si trova in piena conoscenza, non esiste più lamento né desiderio. Quella è la piattaforma spiri­tuale: Allora è possibile vedere tutti come scintille spirituali, particelle di Krsna, la cui posizione eterna è quella di servirLo.


Krsna, il supremo puro

La Sri Isopanisad afferma che il Signore è "il più grande di tutti, il non incarnato, l'onnisciente, irreprensibile, nessuna vena irriga il Suo corpo; Egli è puro e libero da ogni conta­minazione:" Nessun peccato può contaminare Krsna. A volte persone meno intelligenti, criticano Krsna: "Perché Krsna ha goduto della danza rasa con le mogli di altri uomini nel cuore della notte?" Krsna è Dio. Egli può fare tutto ciò che vuole. Le nostre leggi non possono limitare Krsna. Per noi sono tante le leggi che impongono dei limiti, ma per Krsna non esiste una legge che possa limitarlo. Egli può infrangere qualsiasi regola.            Pariksit Maharaja fece questa stessa domanda a Sukadeva Gosvami: "Krsna era apparso per stabilire i princìpi della moralità e della religione. Perché allora si divertiva in com­pagnia di tante giovani ragazze che erano le mogli di altri? Questa sembra un'attività colpevole”. Sukadeva Gosvami rispose che Krsna non può essere macchiato dal peccato; anzi chiunque venga a contatto con Krsna, anche se ha una mente contaminata, si purificherà. Il sole è una buona ana­logia: il sole non può essere infetto; piuttosto, se una cosa infetta viene esposta al sole, si purifica. Similmente, si può avvicinare Krsna con qualsiasi desiderio materiale, e sare­mo purificati. Naturalmente i sentimenti delle gopi per Krsna non sono per nulla materiali. Tuttavia, essendo giovani ra­gazze, esse furono affascinate dalla Sua bellezza, e avvicina­rono Krsna con il desiderio di averLo come amante. Ma in realtà, esse si purificarono. Perfino i demoni possono puri­ficarsi entrando in contatto con Krsna. Il demone Kamsa, per esempio, pensava a Krsna come a un suo nemico, ma nello stesso tempo era cosciente di Krsna, perché pensava sempre: "Oh, come posso trovare Krsna? Lo ucciderò”. Questa era la sua mentalità demoniaca. Fu così che anche Lui si purificò e fu salvato.
La conclusione è che se possiamo, in un modo o nell'altro sviluppare la nostra coscienza di Krsna, ci purificheremo immediatamente da tutti i desideri colpevoli. Krsna offre questa opportunità a tutti.

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